Leonardo Da Vinci, Codice Trivulzio, foglio 6, retto.

Sugietto cholla forma

Un brano che Leonardo scrisse in una pagina di quello che oggi si conosce come Codice Atlantico viene citato qui e là in diverse versioni, nessuna veramente fedele all’originale. È un po’ difficile trascrivere un testo del passato scritto di pugno perché – nel Rinascimento, in questo caso – si usavano molte abbreviazioni e a volte più grafie delle stesse parole, anche nella stessa pagina. Questo è il mio tentativo di trascrivere cosí come lo leggo, il testo di questa pagina. Spero che serva a qualcuno e sarei contento se poteste correggere eventuali errori.


Sugietto cholla forma

Muovesi lamāte* Pla cosamato come [cancellato] il senso colla sensibile chosecho sunisce
effassi una cosa medesima
loPa e la prima chosa che nasse dellunione
sella cosa amata e vile . lamāte si fa vile 

Quando.la chosa unita . e choñeniēte alsuo
unitore . liseguita . dilettatione . e piacere essadisfatione

quādo lamāte e giūto . allamato li siriposa

quādo . il . peso . eposato . lisiriposato

la cosasachogniussuta chol nostro intelletto

*Nell’originale, si legge “amata”, ma in altre parti dello scritto il macron – il trattino sopra una lettera che indica l’elissi della lettera seguente, in questo caso la “n” – è appena leggibile. Inoltre, la forma della lettera finale di questa parola potrebbe essere data da un inchiostro molto fluido. Quindi questa parola potrebbe essere letta come “amante”. Ricordiamoci che Leonardo scriveva da destra a sinistra per rendere più difficile la lettura a chi trovava i suoi scritti, ma può darsi che questo creasse delle sviste occasionali anche a lui nella stesura dei suoi pensieri.

** Ho usato la “P” maiuscola per il segno di “p” con una virgola che attraversa il gambo che indica la sillaba “per” nel manoscritto.

Traduzione “a senso”, tenendo conto che alcuni dei termini (come “senso” o “opera”) sono propri delle discussioni filosofiche e hanno un significato più ampio di quello del linguaggio corrente.

L’amante è mosso dalla cosa amata come i sensi si uniscono e si fanno tutt’uno con l’oggetto della loro attenzione.
Un’azione è la prima cosa che nasce da questa unione.
Se la cosa amata è vile, l’amante compierà un’azione vile.

Quando la cosa a cui ci si unisce fa del bene a chi la sente ne consegue piacere e soddisfazione.

Quando l’amante si unisce a ciò che è amato, non ha bisogno di altro.

Quando si scrolla di dosso un peso, lí si riposa.

[e] la cosa amata è esplorata dal nostro intelletto.